mercoledì 25 marzo 2015

Recensione di Il mio splendido migliore amico.

Titolo: Il mio splendido migliore amico (Splintered #1)
Titolo originale: Splintered
Autrice: A. G. Howard
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 416
Trama: Benvenuti nel vero Paese delle Meraviglie.
Alyssa Gardner riesce a sentire i sussurri dei fiori e degli insetti. Peccato che per lo stesso dono sua madre sia finita in un ospedale psichiatrico. Questa maledizione affligge la famiglia di Alyssa fin dai tempi della sua antenata Alice Liddell, colei che ha ispirato a Lewis Carroll il suo Alice nel Paese delle Meraviglie. Chissà, forse anche Alyssa è pazza, ma niente sembra ancora compromesso, almeno per ora, almeno fin quando riuscirà a ignorare quei sussurri. Quando la malattia mentale della madre peggiora improvvisamente, però, Alyssa scopre che quello che lei pensava fosse solo finzione è un’incredibile verità: il Paese delle Meraviglie esiste davvero, è molto più oscuro di come l’abbia dipinto Carroll e quasi tutti i personaggi sono in realtà perfidi e mostruosi. Per sopravvivere e per salvare sua madre da un crudele destino che non merita, Alyssa dovrà rimediare ai guai provocati da Alice e superare una serie di prove: prosciugare un oceano di lacrime, risvegliare i partecipanti a un tè soporifero, domare un feroce Serpente. Di chi potrà fidarsi? Di Jeb, il suo migliore amico, di cui è segretamente innamorata? Oppure dell’ambiguo e attraente Morpheus, la sua guida nel Paese delle Meraviglie? 


Recensione di Vale

Alouuuuur, parliamo di Il mio splendido migliore amico. Intanto, devo dire che non avevo proprio intenzione di leggerlo, ma si sa, noi lettori compulsivi abbiamo sempre le migliori intenzioni... Comunque, stavolta prima di parlare del libro in sé voglio parlare del titolo e della cover. Stranamente (mooooolto stranamente) la copertina mi piace, in quanto mi sembra piuttosto adatta al libro. Ha un qualcosa di molto fiabesco, che lo rispecchia bene. Invece, prima di leggere il libro ero molto contraria alla traduzione del titolo: voglio dire, da Splintered (ossia, in italiano: scheggiato, frantumato) a Il mio splendido migliore amico?  Però, dopo aver finito il libro, mi sono convinta che, anche se non suona granché a prima vista, in realtà è piuttosto adatto.
Ora, parliamo seriamente del libro. È ben scritto, e anche la traduzione (ho letto qualche pezzo che ho trovato in giro in lingua, per averne un'idea) sembra davvero ben fatta. La trama è appassionante, interessante e originale. La rivisitazione di Alice nel Paese delle Meraviglie è particolare e dà un bell'effetto, come se stessi rivivendo la storia di Alice (per chi ha letto il libro, s'intende) con qualche anno e consapevolezza in più, e anche la vita di Alyssa prima di scoprire chi è e cos'è è ben fatta e realistica, ma non scontata.
Il problema è che gli alcolisti hanno dei programmi di recupero da seguire e passi precisi da compiere per potersi reintegrare nella società e ricominciare a vivere. I pazzi come Alison, invece... Be', loro hanno solo celle imbottite e oggetti con angoli smussati. È questa la loro normalità.
La nostra normalità.
Alyssa, Morpheus e Jeb sono i personaggi meglio riusciti, anche se a tratti mi sembrano un po' piatti. Si fanno conoscere bene, Alyssa cresce con noi, ma ci sono momenti in cui non sembrano così reali come in altri. I personaggi secondari invece sono ben delineati, ma non molto approfonditi.
All'inizio il libro non mi ha preso granché, per quanto ami i personaggi dai capelli blu come Morpheus, ma pian piano mi ha catturata di più... Più o meno a un centinaio di pagine dalla fine, ovviamente.
Tra l'altro sono rimasta un po' delusa dal finale, ma spero tanto che si rifarà nel prossimo libro.

E... eh niente. In sostanza è un bel libro, interessante, ben scritto e particolare, ma penso che avrebbe potuto dare di più.




1 commento:

  1. Questo libro è da un po' che mi piacerebbe leggerlo :)

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