martedì 24 febbraio 2015

Recensione Nero Eterno di David Falchi

Buonasera lettori! Io e Ann abbiamo cominciato a collaborare con qualche casa editrice, e la Dunwich Edizioni mi ha spedito (davvero tempestivamente, devo dirlo), questo romanzo horror. Era tanto che non mi dedicavo agli horror, così ho iniziato subito a leggerlo, e l'ho finito in appena un paio di giorni. Purtroppo sto avendo tanto da fare tra la scuola e il resto, per cui sono riuscita a recensirlo solo oggi.
Ecco cosa ne penso!

Titolo: Nero Eterno
Autore: David Falchi
Pagine: 175
Editore: Dunwich Edizioni
Trama: Marcello Kiesel è un  cacciatore di fantasmi, specializzato nello scovare e annientare le presenze demoniache. Accompagnato dal suo fedele assistente, Lerner, spirito intrappolato in uno specchio, tenterà di affrontare e demolire l’entità diabolica che infesta la casa dei coniugi Guidi. Il caso in questione, però, si dimostrerà diverso e molto più ostico dei precedenti e coinvolgerà Kiesel a un livello più profondo, minando le certezze già acquisite in anni di consolidata attività professionale. Attraverso  strumenti di protezione contro gli spiriti, sogni astrali e passaggi in diverse dimensioni del reale e dell’onirico, il protagonista cercherà di contrastare l’oscura presenza che tenta di impossessarsi del suo spirito e della sua carne.

Recensione


Aaaaaaaallora. Come vi ho già anticipato, era un bel po' che non mi dedicavo agli horror, quindi quando ho iniziato questo libro mi aspettavo qualcosa che non mi permettesse di andare a letto tranquilla (tipo come quando la scorsa domenica, di notte, ho visto il primo episodio di American Horror Story), e mi dispiace di essere rimasta un po' delusa su questo punto.
Comunque, inizio a parlare seriamente del libro. Tanto per cominciare, la trama è ben fatta. È piuttosto originale, e mi piace come fa apparire il mondo del sovrannaturale, con tanto di spettri e demoni, non come un mondo a sé, ma come una parte del nostro, né più e né meno di una sorta di minoranza etnica un po' particolare. Purtroppo, l'autore non ha sviluppato questa trama fino in fondo. Alcuni punti che sarebbero stati molto interessanti, come l'assistente intrappolato nello specchio, sono rimasti un po' "in sospeso". Come si sono conosciuti? Come è arrivato a fidarsi di lui? Sono solo due delle domande che rimangono senza risposta.
Inoltre, mentre alcuni personaggi sono descritti magistralmente (il suo assistente, appunto), altri non lo sono affatto, come il protagonista stesso.
La scrittura, a parte alcuni periodi un po' troppo lunghi che fanno perdere il filo del discorso e alcuni inglesismi che non ho apprezzato molto (self controllo? In Italia è auto-controllo, che io sappia), è piuttosto scorrevole e piacevole.
Il finale mi piace, anche se lascia un po' tipo... "Ma sei sicuro che non manca qualche pagina?"
In sostanza, è un bel libro, che consiglio agli amanti dell'horror soft (che non sono sicura esista come genere, ma va bhe), ma l'autore avrebbe potuto fare di meglio. È quasi come se ad un certo punto si fosse annoiato e avesse detto "Va bhe, non ho voglia di andare avanti. Lo lascio così e vediamo se piace". Spero comunque di leggere altri libri di David Falchi, perché sono sicura che possa fare di meglio e che lo farà.


e mezzo

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